Il tempo di lavoro

Il tempo di lavoro

Cass. Civ., Sez. Lav.,

15 maggio 2013, n. 11727
La reperibilità costituisce una prestazione strumentale e accessoria, qualitativamente diversa dalla prestazione di lavoro effettivo, consistendo nell’obbligo del lavoratore di porsi in condizione di essere prontamente rintracciato in vista di un’eventuale attività lavorativa, con conseguente diritto a percepire un particolare trattamento economico aggiuntivo stabilito dalla contrattazione collettiva o, in mancanza, determinato dal giudice.

Cass. Civ., Sez. Lav.,
27 luglio 2017, n.
18654

Il servizio di pronta disponibilità previsto dalla disciplina collettiva del comparto Sanità (CCNL del 1° gennaio 1995 per il personale non dirigente e CCNL del 5 dicembre 1996 per la dirigenza medica e veterinaria del S.S.N.) non equivale, ove non abbia comportato effettivo lavoro, ad una prestazione lavorativa e, se svolto nel giorno destinato al riposo settimanale, attribuisce il diritto ad un giorno di riposo compensativo, ma non alla riduzione dell’orario di lavoro settimanale, con la conseguenza che la concessione del riposo, implicando il prolungamento dell’orario di lavoro negli altri giorni della settimana, al fine di rispettare il “debito orario settimanale”, deve ritenersi subordinato alla valutazione della convenienza e alla conseguente richiesta dell’interessato.

Cass. Civ., Sez. Lav.,
25 maggio 2018, n.
12935

In materia di orario di lavoro nell’ambito dell’attività infermieristica, nel silenzio della contrattazione collettiva (nella specie, CCNL comparto sanità pubblica del 7 aprile 1999), il tempo di vestizione/svestizione dà diritto alla retribuzione, al di là del rapporto sinallagmatico, trattandosi di obbligo imposto dalle superiori esigenze di sicurezza ed igiene, riguardanti sia alla gestione del servizio pubblico sia la stessa incolumità del personale addetto.

Cass. Civ., Sez. Lav., 9 ottobre 2018, n. 24828

Va computato nell’orario di lavoro, anche a fini retributivi, il tempo in cui il prestatore di lavoro si trova costantemente a disposizione del datore di lavoro, lontano dalla propria abitazione, per lo svolgimento immediato di attività lavorativa (nella specie, quest’ultima consisteva nell’effettuazione di interventi operativi di carattere manutentivo nelle strade di diversi piccoli comuni).

Cass. Civ., Sez. Lav., 11 gennaio 2019, n. 505

Nel rapporto di lavoro subordinato il tempo necessario ad indossare la divisa aziendale rientra nell’orario di lavoro soltanto se è assoggettato al potere conformativo del datore di lavoro, ciò che può derivare o dalla esplicita disciplina di impresa o, implicitamente, dalla natura degli indumenti o dalla funzione che essi devono assolvere, tali da determinare un obbligo di indossare la divisa sul luogo di lavoro.